“5 domande a”… Veronica De Lorenzi
Gli auguri della GM di Pezzuto Group, Veronica De Lorenzi: “Non è facile vivere ogni giorno in mezzo a decine di auto immobili che ti guardano. Finchè non capisci che tutte hanno un’anima…”.Veronica De Lorenzi, qual era il suo sogno quando ha cominciato quest’avventura nel mondo dell’Automotive?
Il mio sogno è sempre stato quello di lavorare in una squadra affiatata, che avesse un grande rapporto. E con Pezzuto Group l’ho realizzato, benché non sia stato semplice: sono un tipo pignolo e severo, ma anche disponibile e malleabile. Da buon avvocato, so essere diplomatica.
A proposito, che ci fa un avvocato sulla scrivania del General Manager di una concessionaria?
Sono entrata qui 4 anni fa, l’attività era già avviata e per me è stato come catapultarmi in una realtà straordinaria e unica. Inizialmente era tutto strano e particolare, avevo difficoltà a muovermi tra tutte queste postazioni e automobili ferme che ti circondano: sembra quasi che ti guardino in continuazione… Non ero abituata, ma a furia di osservarci a vicenda sono entrata in sintonia con queste auto, fino a scoprirne l’anima più profonda. Ho dovuto studiare molto per entrare in questo mondo e solo dopo aver ascoltato i consigli e gli insegnamenti di Massimiliano (Pezzuto, ndr) e di suo padre Ercole, il capostipite di questo gioiello chiamato Pezzuto Automotive, ho deciso di intraprendere la carriera di venditrice.
Qual è stata secondo lei la tappa fondamentale del suo percorso aziendale?
Una tappa che mi ha portato grandissima soddisfazione è stato il risultato conseguito nel 2015, quando in ognuno dei 12 mesi siamo andati oltre il 100% di obiettivi conseguiti, rientrando tra i primi 30 concessionari Volkswagen in tutta Italia e ripetendo questi successi anche nel 2016. Ma ora pensiamo già al 2017.
Ha già individuato una nuova vetta da raggiungere?
Certo, il mio obiettivo è quello di portare Pezzuto-Group ad essere “import leader” entro il 2017. E’ una sfida molto importante per noi che, pur avendo degli ottimi prodotti, siamo ancora molto giovani sul mercato.
Ci racconta un aneddoto legato alla sua azienda?
Ce ne sono tanti legati al mio primo periodo in azienda, quando non riuscivo a distinguere tra i modelli: facevo confusione, mi sembravano tutti uguali… Fortunatamente ho sempre avuto il supporto di tutta la famiglia Pezzuto, che si occupa di questo sin dagli anni ’70 e sono stati per me dei grandi maestri.
Momento umiltà: cosa non le piace o vorrebbe ancora migliorare della sua azienda?
Tendo ad essere molto critica, anche con me stessa, e la soddisfazione del cliente per me viene sempre al primo posto. Quando ad esempio capita che ci sia un’attesa anche solo di due o tre minuti a me sembra un’eternità: mi immedesimo nelle esigenze e nella fretta del cliente per cui provo ad andargli incontro il più possibile.
C’è ancora qualcosa che quotidianamente la stupisce del suo lavoro?
Quello che mi stupisce ogni volta è vedere la gioia negli occhi del venditore quando rende felice un cliente porgendogli le chiavi della macchina dei suoi sogni. Questo mi dà un’enorme soddisfazione, perché sento che ognuno di quegli sguardi è un piccolo tassello che ci farà crescere.